SIBEC, aperte le iscrizioni alla prima scuola italiana per la gestione dei beni comuni

17 Dicembre 2015

COMUNICATO STAMPA

Sono aperte da ieri le iscrizioni alla SIBEC, prima scuola nazionale per la gestione condivisa dei Beni Comuni, promossa da Euricse, Labsus e Università degli Studi di Trento, con il sostegno di IFEL Fondazione Anci. Rivolta sia ad amministratori locali che a professionisti, la SIBEC nasce per creare professionalità in grado di rivitalizzare un patrimonio immenso: tutti quei servizi, quegli spazi pubblici, quegli edifici in stato di abbandono o sottoutilizzo che attraverso un recupero e una gestione economicamente sostenibile possono tornare a disposizione della comunità, creando opportunità di sviluppo e occupazione.

La scuola prenderà il via a Marzo 2016 con il primo corso base, articolato in quattro moduli che si svolgeranno in altrettante città italiane, così da consentire ai partecipanti di entrare in contatto con vari contesti ed esperienze la cui esplorazione diverrà parte integrante del percorso. Non una formazione classica, quindi, ma “un laboratorio itinerante in cui docenti e discenti si scambiano conoscenze, in cui la pratica insegna alla teoria” spiega Paolo Fontana, responsabile della Formazione di Euricse, “il progetto SIBEC avrà infatti successo se verrà considerato esso stesso un bene comune, se un corsista un domani sarà un docente o tornerà nel luogo d’origine a mettere in comune con i suoi concittadini quello che avrà appreso”.

Nel primo corso si parlerà di “Beni comuni e società della condivisione” (marzo, Milano), di “Riconoscere e attivare le risorse” (aprile, Caserta), di “Governance e modelli organizzativi” (maggio, Firenze) e di “Manutenzione e sostenibilità” (giugno, Lecce). Le iscrizioni si rivolgono a un massimo di 25 partecipanti, selezionati sulla base del curriculum, e saranno aperte fino al 22 febbraio 2016 sul sito www.sibec.eu.

La SIBEC è stata presentata ufficialmente il 15 dicembre scorso a Roma presso l’Istituto Luigi Sturzo, alla presenza di Gianluca Salvatori e Flaviano Zandonai di Euricse, Gregorio Arena, presidente di Labsus, Gianni Ferrero del Comune di Torino, Pierciro Galeone, direttore IFEL – ANCI, Roberto Museo, CSVnet, Aldo Patruno, Agenzia del Demanio, Carmelo Di Marco, presidente Federnotai e Barbara Poggio, prorettrice dell’Università di Trento.

Gli interventi della giornata hanno sottolineato il coinvolgimento e l’impegno dei promotori della SIBEC. Gregorio Arena, presidente di Labsus, ha spiegato come “il rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini è stato rinnovato laddove è stato adottato il Regolamento di Labsus per l’amministrazione condivisa. Tale strumento ha permesso ai cittadini disponibili e interessati di attivarsi in modo volontario e altruistico per la cura dei beni comuni. Ci sono cittadini responsabili in tutta Italia disposti a prendersi cura dei beni comuni, ma non ci si improvvisa cittadini attivi. Ecco perché è sempre più necessaria e utile una formazione alla gestione condivisa dei beni comuni”.

“Accanto al ruolo sempre più decisivo dei cittadini attivi vi è quello delle imprese sociali” ha aggiunto Gianluca Salvatori, ad di Euricse, “le quali hanno conosciuto una crescita considerevole negli ultimi anni. L’economia sociale, ossia non orientata al profitto ma al benessere collettivo, in totale dà occupazione a quasi un milione di addetti, serve quasi 6 milioni di utenti in diversi settori con circa 100 mila organizzazioni attive sul territorio nazionale. Laddove le imprese sociali si metteranno al servizio dei beni comuni, favorendone la sostenibilità nel lungo periodo, contribuiranno ancor più positivamente sul benessere dell’intera società”.

La prorettrice dell’Università di Trento, Barbara Poggio, è poi intervenuta portando il sostegno convinto di UniTN: “la ricerca universitaria – ha detto – può contribuire e mettersi al servizio delle conoscenze e delle competenze necessarie alle diverse professionalità coinvolte”.

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