L’orgoglio del Terzo settore

15 Novembre 2020

Si è conclusa venerdì l’edizione digitale del Workshop sull’Impresa sociale. La riflessione del presidente Euricse e consigliere Iris Network Carlo Borzaga

“Al Terzo settore serve un po’ di orgoglio e una tenuta identitaria”. È questo l’appello lanciato dal presidente Euricse Carlo Borzaga durante l’evento di apertura del XVIII Workshop sull’impresa sociale, quest’anno in forma completamente digitale. Nell’appuntamento inaugurale di lunedì 9 novembre, con un grande seguito su tutti i canali che hanno supportato la diretta, Borzaga ha dialogato con Cristiano Gori, docente di Politica sociale all’Università di Trento, sollecitato dalle domande di Francesca Paini, neo Cavaliere della Repubblica per meriti filantropici.

Riguarda qui l’evento.

Come trasformare le politiche

Il tema toccato durante l’apertura è stato “Come trasformare le politiche. Un confronto con la storia, guardando al futuro”. “Occorre riportare la politica sui problemi veri delle persone, cercando di allontanarla da quelli inventati da certi leader politici”, ha esordito il presidente di Euricse. “Prendiamo il discorso delle disuguaglianze: quanto ci ha messo l’Unione Europea a capire che stanno aumentando? L’ha capito solo quando sono emersi i sovranismi”.

Il Terzo settore, ha fatto notare Borzaga, ha fatto molto per riportare la politica su problemi reali, e la storia degli anni 70 lo dimostra. “Lo ha fatto bene quando giocava in casa, su certi tipi di bisogni. Deve tornare a fare questo mestiere, ampliando gli interlocutori con i quali dialogare”. Secondo il presidente Euricse, gli ETS hanno perso la capacità di incidere sulla politica, proprio perché ripiegati solo sulle esigenze delle amministrazioni locali, che li hanno usati, trincerandosi dietro le norme europee sulla concorrenza, come prestatori di servizi a basso costo.

La strategia vincente per un Terzo settore più incisivo

“La strategia da mettere in campo è quella di ampliare i rapporti con le comunità, con gli altri soggetti del non profit, e con le imprese orientate al profitto. Il Terzo settore deve tornare a ricoprire il ruolo di scopritore di bisogni e di inventore di risposte”, ha sottolineato.

La classe politica – hanno convenuto Gori e Borzaga – deve essere in qualche modo orientata e questo è un ruolo che spetta anche al Terzo settore. “Possiamo portare alla politica la progettualità, arrivare con proposte articolate e realizzabili”. Tra gli errori da evitare nei rapporti con la politica, c’ quello di presentarsi frammentato, ma soprattutto “evitare di pensare che siccome non adotti le stesse logiche dell’impresa tradizionale, allora sei un imprenditore di serie B. L’impresa sociale ha i suoi modelli, sono validi quanto gli altri e in alcuni contesti migliori”.

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