Integrazione di migranti e rifugiati: due policy notes per l’OCSE

28 Dicembre 2018

Due diverse pubblicazioni, due policy notes per l’OCSE che, attraverso altrettante angolature, analizzano i processi di integrazione di migranti e richiedenti asilo praticati in diversi Paesi d’Europa. Giulia Galera, ricercatrice senior di Euricse, ha contribuito alla realizzazione dei due paper che sono liberamente scaricabili online, direttamente dal sito dell’OCSE . Ma quali sono, nel dettaglio, i temi dipanati nelle pubblicazioni? Di seguito i rispettivi abstract e i link per il download.

 

Integrazione di migranti, rifugiati e richiedenti asilo in aree remote con popolazioni in declino demografico

Autori: Giulia Galera, Leila Giannetto, Andrea Membretti e Antonella Noya

 

Il paper esamina quanto il fenomeno migratorio possa controbilanciare i processi di spopolamento e di declino economico nelle aree remote e periferiche. Sulla base dell’analisi comparativa di quattro studi di caso focalizzati su specifici territori delle province/regioni di Belluno (Italia), Klagenfurt-Villach (Austria), Dalarna (Svezia) e Haßberge (Germania), il lavoro analizza i fattori socio-economici chiave che possono favorire l’integrazione di migranti, rifugiati, detentori di varie forme di protezione e richiedenti asilo. Analizza inoltre a quali condizioni l’arrivo di nuovi abitanti possa trasformarsi in un’opportunità di sviluppo locale per i territori ospitanti. I casi di studio riguardano quattro territori periferici che presentano determinate caratteristiche comuni: hanno subito trasformazioni socio-economiche significative nell’ultimo decennio; hanno assistito ad un progressivo declino demografico con un allarmante esodo di giovani e un crescente invecchiamento della popolazione e sono stati contraddistinti da flussi migratori rilevanti di richiedenti asilo, distribuiti in territori periferici su iniziativa dei governi centrali per controbilanciare le flessioni demografiche negative. I risultati mostrano quanto l’efficacia dei percorsi di integrazione intrapresi dai beneficiari grazie alla mediazione di enti locali e organizzazioni di terzo settore differisca significativamente tra i quattro territori. Tuttavia, tutti i casi studio confermano come l’esistenza di posti di lavoro e alloggi stabili possano aumentare l’attrattività di località remote e montane per i rifugiati e i titolari di diverse forme di protezione internazionale, che – viceversa – sarebbero più inclini a trasferirsi nei centri urbani. Infine, i casi studio evidenziano l’importanza di progettare percorsi di integrazione individualizzati, sostenuti da iniziative di inclusione sociale che possano stimolare collaborazioni spontanee e processi di rigenerazione insieme alla popolazione locale.

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Il ruolo degli attori non statali nell’integrazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo

Autori: Giulia Galera, Leila Giannetto e Antonella Noya

 

Le significative differenze tra i Paesi OCSE riflettono gli altrettanto diversi ruoli che gli attori non statali possono svolgere nell’accoglienza e nell’integrazione dei richiedenti asilo. Tali diversi approcci possono essere spiegati dalle differenze nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi sociali, dalle diverse politiche nazionali a sostegno dell’occupazione e dai distinti quadri giuridici specifici che consentono l’accesso o meno al mercato del lavoro dei richiedenti asilo. Rileva inoltre la diversa inclinazione degli abitanti locali ad auto-organizzarsi per affrontare nuove sfide e rispondere a bisogni inevasi. All’interno dell’ampio spettro di attori non statali che forniscono assistenza ai rifugiati e ai richiedenti asilo, il presente paper si concentra specificamente su quattro organizzazioni del terzo settore operanti in diversi paesi europei. Attraverso un’indagine mirata, la pubblicazione analizza il contributo di queste organizzazioni nella sperimentazione di politiche di accoglienza e integrazione per i rifugiati, per i titolari di protezione e i richiedenti asilo attraverso il disegno di innovative ed efficaci strategie e strumenti di lavoro. Il documento si conclude con una serie di raccomandazioni di policy volte a valorizzare la capacità innovativa delle organizzazioni del terzo settore nel progettare iniziative di integrazione dei rifugiati nella società, nel mercato del lavoro e nell’economia delle comunità di accoglienza.

 

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