L’appello di Euricse per una maggiore attenzione al credito cooperativo. La risposta del commissario europeo Barnier

26 Settembre 2012
COMUNICATO STAMPA
Trento, 26 settembre 2012

 

IL COMMISSARIO EUROPEO BARNIER RISPONDE ALL’APPELLO DI EURICSE PER UNA MAGGIORE ATTENZIONE AL CREDITO COOPERATIVO

Buone notizie per il Credito Cooperativo europeo. Dopo l’EBA – l’autorità bancaria europea – anche la Commissione Europea, nella persona del Commissario al mercato interno Michel Barnier, risponde positivamente all’appello lanciato lo scorso marzo da Euricse in cui si chiedeva maggiore attenzione da parte delle istituzioni comunitarie alle banche cooperative e locali. L’Appello (scarica qui l’Appello) sottolineava il ruolo che questi istituti svolgono come fattore di diversificazione del mercato del credito e a sostegno dell’economia reale, opponendosi così a una visione eccessivamente semplificata e omologante sostenuta anche dalle più recenti normative internazionali come Basilea 3.

Nella sua risposta (scarica qui il testo integrale della risposta), il Commissario Barnier riconosce, a nome dell’Unione Europea, “che le banche di credito cooperativo (…) più di altri tipi di banche, hanno fornito una protezione importante durante la crisi finanziaria e hanno continuato a erogare credito all’economia reale”.  Pertanto la Commissione è “convinta che un panorama bancario europeo diversificato, con banche di diverse dimensioni, modelli di business, e strutture di governance sia un punto di forza e non di debolezza. Per questo motivo, durante le negoziazioni riguardanti gli accordi di Basilea III, ha sempre tenuto conto dell’impatto sulle banche di credito cooperativo”.

Tra i provvedimenti già presi in questo senso “ad esempio, c’è la possibilità di escludere le esposizioni intra-gruppo e di esentare i requisiti patrimoniali per singoli istituti quando questi sono parte di un gruppo all’interno dello stesso Stato Membro. Questa misura contribuirà a far sì che le banche cooperative non si trovino in una posizione di svantaggio competitivo rispetto ad altri tipi di banche”.

La regolamentazione più severa che le banche europee stanno conoscendo in questo periodo “non deve avvenire alle spese di quelle banche che non hanno causato la crisi, né alle spese della competitività e dell’equità del nostro mercato unico. Io sono convinto che ciò sia riconosciuto nella nostra proposta di CRD 4 [Capital Requirements Directive, ndr], e continueremo a tenere bene a mente questo obiettivo durante le negoziazioni in corso.”

Soddisfatto dall’importanza e dalla convinzione della risposta Carlo Borzaga, presidente di Euricse, che attribuisce il successo dell’Appello non solo al fatto “che sia stato sottoscritto da un numero consistente e qualificato di esponenti del mondo cooperativo e della ricerca” ma anche e “soprattutto al fatto che i suoi contenuti si alimentano a un’attività di ricerca e di divulgazione che Euricse ha portato avanti con grande impegno”. “Attraverso indagini, conferenze scientifiche e, non ultimo, cantieri di confronto e scambio con i practictioners del settore, si è generata una conoscenza scientificamente affidabile e anche attivabile al fine di orientare le politiche di sviluppo”.

Vista la rilevanza degli interlocutori e i contenuti delle loro dichiarazioni, la risposta di Barnier è stata commentata in via ufficiale anche da Giovanni Ferri – professore di economia politica all’Università di Bari – e da Sergio Gatti – direttore di Federcasse, entrambi co-firmatari dell’Appello.

Anche secondo Giovanni Ferri “è confortante sentire che la Commissione Europea spende, con forza forse senza precedenti, chiare parole di attenzione verso le banche cooperative”. Ma sottolinea che “nonostante ciò è necessario agire in maniera concreta e rapida” perché “a dire la verità, la struttura di partenza di Basilea 3 ha pienamente fallito nel riconoscere l’importanza del modello di business delle banche cooperative come migliore salvaguardia per ancorare la finanza all’economia reale e per evitare la formazione di enormi rischi finanziari”. In questo modo, nonostante i lodevoli propositi, “la maggior parte delle banche cooperative sta subendo un crescente peso normativo – incluso un significativo aumento dei costi di conformità che potrebbe inavvertitamente provocare fusioni indotte dalle normative, il che potrebbe intensificare i problemi di amministrazione all’interno delle cooperative stesse” (scarica qui il commento integrale del prof. Ferri).

Sergio Gatti – direttore di Federcasse – commenta nel merito, indicando che “i punti ricordati da Barnier sono in effetti rilevanti, ma non ancora sufficienti”. Nello specifico  “le peculiarità delle banche cooperative e della loro organizzazione a rete non trovano ancora – nelle versioni attuali della CRD 4  del CRR 1 [Capital Requirements Regulation, ndr] adeguato riconoscimento. Taluni ambiti regolamentari risultano potenzialmente discriminanti per le BCC-CR e il loro network, con potenziali effetti negativi sullo specifico modello di governance, sia individuale che di sistema, e di business (scarica qui il commento integrale di Sergio Gatti).

Gatti chiude con un’esortazione: “non possiamo che continuare ad avere fiducia nelle affermazioni di Michel Barnier e non ci stancheremo di ricordargli questa lettera al prof. Borzaga. La biodiversità bancaria non può essere affievolita e il credito mutualistico che ha creato orizzonti nuovi a milioni di europei non può essere snaturato da un disegno normativo che non dia valore coerente e concreto al valore della partecipazione popolare”. Il rischio grosso è che la legislazione di emergenza che l’UE sta mettendo in atto non rispetti questa biodiversità bancaria: “regole uguali (e frettolose) destinate a soggetti diversi non accrescono il grado di stabilità finanziaria. Anzi”.

Euricse riconosce che c’è ancora strada da fare, ma si può affrontare con la consapevolezza che i risultati ottenuti con l’Appello sul ruolo del credito cooperativo per la ripresa economica dell’Europa siano “una conferma che, se ben alimentati, gli appelli sono tutt’altro che inutili per migliorare la qualità e l’efficacia del policy making”.

Questi successi sono in parte frutto della Conferenza “Promoting the understanding of Cooperatives for a better world” organizzata da Euricse il marzo scorso a Venezia, i cui risultati complessivi sono già stati raccolti in una pubblicazione e saranno proprio nei prossimi giorni messi a disposizione di studiosi, policy makers e associazioni di settore. Al contempo rappresenteranno un documento importante per tirare le somme di questo 2012, anno internazionale delle Cooperative: il mondo cooperativo si riunirà infatti a Manchester a fine ottobre per mettere sul tavolo obiettivi raggiunti nel 2012 e – anche grazie al lavoro di Euricse – le prime proposte per gli sviluppi futuri del movimento.

 

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