Francesca Gagliardi: “Io, visiting a Euricse per studiare il modello cooperativo italiano”

10 Giugno 2019
Francesca Gagliardi, University of Hertfordshire

È arrivata direttamente dalla University of Hertfordshire (UK) e per dieci giorni si è calata nel mondo di Euricse. Con un obiettivo: indagare più da vicino il modello cooperativo italiano per capire cosa, a livello storico e istituzionale, lo renda tanto particolare. Francesca Gagliardi, originaria di Rende (Cosenza),  più di 14 anni fa è partita per l’Inghilterra. «Sarei dovuta rimanere solo un anno – confida – per un master in economia all’Università di York, dopo il conseguimento della laurea in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università della Calabria. E invece, mi sono appassionata alle ricerche sul ruolo delle istituzioni nei processi di cambiamento socio-economico e ho proseguito gli studi con un PhD alla University of Hertfordshire».

Da lì non si è più fermata.

Dopo aver vinto nel 2008 il premio Horvat-Vanek dell’International Association for the Economics of Participation, nel 2009 è diventata Lecturer alla University of Hertfordshire e a seguire Senior Lecturer, per poi essere nominata Reader in Institutional Economics per lo stesso Ateneo nel 2015. Un percorso che ha affrontato ponendosi, anzitutto, una domanda: quale dovrebbe essere il ruolo di un economista nella società contemporanea? «Mi sono risposta che ciò che più conta è la capacità di comprendere le complesse dinamiche che governano il funzionamento di diversi contesti socio-economici, provando così a incidere sulle decisioni dei policy makers – spiega – Ciò significa andare in profondità senza limitarsi a numeri e modelli che, se pur importanti, spesso rischiano di restare alla superficie delle cose».

Da qui, l’esperienza da Visiting Researcher in Euricse, ritenuta la realtà migliore per approfondire gli studi sul settore cooperativo italiano. Gagliardi è infatti assegnataria di una borsa di ricerca con la Independent Social Research Foundation dedicata a “The Political Economy of Cooperative Firms: Historical and Comparative Perspectives”. Il suo obiettivo è capire quali sono le dinamiche che favoriscono un buon funzionamento del settore cooperativo, sfatando il luogo comune – ancora molto diffuso a livello accademico ma anche tra policy makers – secondo cui le cooperative  sono una forma d’impresa generalmente capace di offrire un contributo limitato all’attività economica . Un’analisi che ha deciso di concentrare su tre Paesi: Inghilterra, Olanda e Italia: «Ho scelto questi tre Stati perché, oltre a presentare significative differenze in termini di struttura e performance delle imprese cooperative, sia attualmente che da un punto di vista storico, essi rappresentano tre diversi tipi di capitalismo, rispettivamente un’economia di mercato liberale, un’economia di mercato coordinata e un capitalismo di tipo mediterraneo. Classificazioni anche discutibili, volendo, ma comunemente riconosciute in ambito accademico». Di ognuna di queste realtà, Gagliardi sta indagando la dimensione storica, istituzionale e culturale avvalendosi anche degli studi già sviluppati da Euricse. In particolare, nel periodo di Visiting dal 27 maggio al 6 giugno, si è concentrata sulla raccolta di informazioni riguardanti bilanci patrimoniali e microdati occupazionali che la aiuteranno a inquadrare il sistema cooperativo italiano.

«Ho conosciuto Euricse 10 anni fa in quanto fui invitata da loro a tenere un seminario di ricerca a Trento ed è una realtà che negli anni ho sempre seguito, anche a distanza, apprezzandone la solidità e la competenza, riconosciuta a livello internazionale, nello studio del fenomeno cooperativo e delle imprese sociali. Per questo – conclude Gagliardi –  è stato un piacere poter collaborare con questa bellissima squadra, ampliando ulteriormente il network dei miei contatti e ponendo la basi per sviluppare future collaborazioni».

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