#ESSE2015 raccontata da una giovane ricercatrice

17 Luglio 2015

La settimana scorsa si è conclusa la quarta edizione della European Summer School on Social Economy organizzata dal Dipartimento di Economia dell’Università di Bologna, in collaborazione con Aiccon ed in partnership con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, EMES Network, Euricse e SECS IRT.

Il tema centrale della settimana è stato Personalisation and Social Entrepreneurship. L’argomento è stato affrontato da diverse prospettive, da quella più ampia della filosofia e della storia del pensiero economico, all’imprenditoria sociale, passando per il concetto di impatto, di finanza per il sociale, fino alla social innovation e al design dei servizi. Ogni lezione ha messo l’accento sull’importanza della personalizzazione dei servizi, sul mettere al centro la persona e le sue necessità, sull’importanza del co-progettare per avvicinarsi sempre di più al completo soddisfacimento dei bisogni. In una visione più idealista quindi, l’impresa sociale può essere un antidoto alla disuguaglianza, che, al contrario, alimenta la violenza tra gli individui e non dà a tutti uguali possibilità di dimostrare ed esternare le proprie capacità.

Alle lezioni, tenute da importanti esponenti nel campo dell​’economia sociale, si sono alternate le presentazioni di alcuni dei partecipanti,che ​riguardavano progetti di ricerca, ma anche casi studio e talvolta progetti di impresa sociale o addirittura le imprese sociali realizzate o in fase di realizzazione.

11666048_854644097945712_4125206534523719432_nSe le lezioni sono state molto interessanti, ricche di concetti nuovi, penso che le presentazioni degli studenti siano state assolutamente fondamentali. É stato davvero emozionante percepire l’entusiasmo che i ​miei colleghi trasmettevano durante le loro presentazioni: chi per il proprio lavoro di studio e di ricerca, chi per la passione per la propria terra e per la propria gente. Tra le altre, ricordo Alaa, che ci ha parlato delle donne palestinesi in Israele e della loro emarginazione, Mohamed, che ci ha presentato la terribile situazione della guerra in Siria e il suo progetto di realizzazione di un ospedale, Namuun, che ha in progetto di costituire in Mongolia un’impresa sociale per l’inserimento lavorativo di donne in difficoltà.
Alcune testimonianze, per me estremamente utili, hanno riguardato i vari progetti di ricerca che i partecipanti stanno conducendo: come giovane ricercatrice ritengo sia molto importante capire come altre persone interessate a temi affini abbiano costruito la propria ricerca e abbiano letto i risultati ottenuti.
Ed infine ciò che ha contribuito a rendere la scorsa settimana ancor più piacevole, è stata sicuramente la location, Bertinoro, un piccolo borgo medievale, che sorge su una collina vicino a Forlì, da cui si può godere di una vista stupenda.

Torno da Bertinoro veramente soddisfatta, piena di stimoli e di nuovi concetti che mi saranno sicuramente utili per ricerche future.
Oltre che per le conoscenze acquisite, la summer school mi ha arricchito dal punto di vista umano: ho conosciuto delle persone stupende, docenti, staff, ricercatori con i quali continuerò a confrontarmi e scambiare esperienze e idee.

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