Cooperative e spa trentine a confronto: la dinamica del valore aggiunto e dei redditi da lavoro nel periodo 2006 – 2010

27 Giugno 2012

Euricse Facts&Comments

Carlo Borzaga, Eddi Fontanari

Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior capacità di resilienza del modello imprenditoriale cooperativo è stata interpretata come la conseguenza della differente natura di queste imprese, e in particolare del loro orientamento alla soddisfazione di un bisogno più che alla distribuzione di utili. Questa specificità spingerebbe le cooperative a mantenere i livelli produttivi anche in situazioni di redditività bassa o negativa. Queste affermazioni sono tuttavia basate non su analisi sistematiche e comparate dell’andamento delle performance delle diverse tipologie di impresa, bensì su informazioni episodiche, riguardanti prevalentemente alcune tipologie cooperative come le banche di credito cooperativo che hanno continuato a rispondere alla domanda di credito anche quando le altre banche rallentavano l’attività, o le cooperative di lavoro che hanno mantenuto i livelli occupazionali, riducendo quando necessario le ore lavorate e facendo un ricorso molto limitato agli ammortizzatori sociali. E’ tuttavia possibile verificare in modo più compiuto queste affermazioni attraverso una analisi complessiva delle performance economiche di un gruppo rilevante di imprese cooperative e di società per azioni operanti in provincia di Trento.

A questo fine si sono prese in esame le cooperative e le società per azioni di maggiori dimensioni, cioè con un fatturato superiore a 500 mila euro, operanti in Trentino nell’intervallo temporale che va dall’anno 2006 fino all’anno 2010, che hanno depositato i bilanci presso la Camera di Commercio in tutti gli anni compresi nel periodo esaminato. Il campione di imprese e i relativi dati sono stati ricostruiti con l’ausilio della banca dati Aida – Bureau Van Dijk. Dal campione sono escluse le banche e le assicurazioni. L’analisi che segue interessa così 222 cooperative e 191 società per azioni. Le cooperative comprese nel campione sono mediamente più piccole della società per azioni: nel complesso il valore aggiunto del totale delle prime è stato nel 2010 di 310 milioni di euro, contro il miliardo e 230 milioni della spa.

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