Territori accoglienti: tutte le pratiche in arrivo a Trento

22 Novembre 2018

Sei sessioni, quasi 35 esempi di integrazione e accoglienza di richiedenti asilo o altre forme di protezione internazionale. Il workshop Territori accoglienti, in agenda sabato 24 novembre al dipartimento di Lettere dell’università di Trento, farà emergere quella costellazione spesso sconosciuta che anima il Paese. Ma quali sono i Comuni, i consorzi, le cooperative, le imprese che si racconteranno? Qui le loro storie.

TERRITORI ACCOGLIENTI 

Terzo settore e enti locali: dalle pratiche alle sfide future

 

Le pratiche in arrivo a Trento

 

Sessione 1 – Strategie per favorire l’inserimento lavorativo

CRAMARS: Cooperativa Sociale A, Tolmezzo (UD)

Pratica selezionata: strumento online “Orange”

Obiettivo: analizzare e mappare le competenze dei richiedenti asilo (e in generale dei soggetti svantaggiati) per facilitare un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Contesto: lo strumento “Orange” nasce con l’obiettivo di favorire l’emersione delle competenze informali dei soggetti svantaggiati e di superare i limiti intrinseci del mercato del lavoro, notoriamente incapace di valorizzare adeguatamente le competenze manuali e informali in particolar modo dei richiedenti asilo, questo anche in presenza di una domanda inevasa di lavoro.

MARAMAO: Cooperativa Sociale B, Canelli (AT)

Pratica selezionata: nuova impresa sociale

Obiettivo: facilitare integrazione lavorativa di ragazzi precedentemente ospitati da una cooperativa sociale A in provincia di Alessandria.

Contesto: l’impresa sociale “Maramao” nasce nel 2014 a Canelli, nell’area della provincia di Asti che lambisce le prime propaggini delle Langhe su iniziativa della cooperativa sociale Crescere Insieme di Acqui Terme (AL). La nuova cooperativa prende le mosse da bisogno di dare un’opportunità lavorativa concreta a rifugiati e titolari di protezione internazionale una volta terminata l’accoglienza. Maramao si sviluppa all’interno di un settore economico – quello agricolo – tra i più rilevanti della zona.

GERMINALE: Cooperativa di Produzione e Lavoro, Demonte (CN)

Pratica selezionata: nuova cooperativa di comunità

Obiettivo: creare opportunità di lavoro per i migranti e per la popolazione locale attraverso la rivitalizzazione e rigenerazione del paesaggio e delle culture adatte al territorio.

Contesto: Germinale nasce da un progetto di volontariato nel 2015 e si costituisce come cooperativa nel 2018 per rispondere a due sfide: superare la precarietà dei tirocini formativi attivati su base volontaria sul territorio (grazie all’associazione “Insieme Diamoci una Mano”) e contrastare l’abbandono progressivo della pratica agricola su piccola scala.

CENTRO ASTALLI TRENTO: Associazione (TN)

Pratica selezionata: metodologia per favorire l’inserimento lavorativo

Obiettivo: formare e orientare al lavoro richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale

Contesto: Il Centro Astalli opera in sinergia con il Cinformi, il braccio operativo della Provincia Autonoma di Trento che è responsabile della gestione dell’accoglienza di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e del fenomeno migratorio in Trentino. In mancanza di strumenti specifici per favorire l’inserimento lavorativo, nel 2012 il Centro Astalli ha sperimentato una metodologia funzionale all’inserimento lavorativo e all’integrazione dei beneficiari inseriti nel progetto SPRAR del Trentino.

Questa metodologia è stata affinata nel corso degli anni attraverso la co-progettazione di progetti formativi e attività formative e di orientamento grazie al confronto con gli altri attori del territorio che si occupano di orientamento al lavoro.  La metodologia è ora condivisa con tutti gli attori che collaborano con il Cinformi.

SOL.CO: Rete di Imprese Sociali Siciliane (PA)

Pratica selezionata: modello di intervento rivolto alle persone provenienti da altri paesi e residenti sul territorio nazionale “Accogliente”

Obiettivo: facilitare l’integrazione dei migranti presenti sul territorio nel tessuto sociale, che li porti ad una piena autonomia e quindi all’accesso a condizioni di vita che prevedano un pieno esercizio di diritti.

Contesto: il Consorzio si occupa di servizi alla persona ed in particolare di progetti di prossimità sul territorio; nel corso degli ultimi vent’anni ha costruito un modello di intervento insieme alle istituzioni con cui collabora volto a rispondere al bisogno della persona partendo dalle risorse che può apportare nel contesto in cui vive. Nell’ultimo decennio questo modello è stato esteso anche ai servizi per i migranti: si basa su un approccio olistico e integrato volto a garantire la piena presa in carico dell’individuo in situazione di fragilità da parte del territorio in cui risiede. La metodologia sperimentata fa leva su una rete di collaborazione tra cittadini, associazioni, enti pubblici, cooperative e aziende profit.

CONSOLIDA: Consorzio di Cooperative Sociali (TN)

Pratica selezionata: formazione e orientamento al lavoro attraverso tirocini in cooperative B

Obiettivo: integrare i ragazzi attraverso un percorso strutturato in cui la valutazione funga da elemento centrale nella definizione dei percorsi di inserimento lavorativo.

Contesto: in Trentino il primo orientamento al lavoro è garantito dal Cinformi attraverso la sua rete di cooperative e associazioni. Il progetto sperimentato dal Consolida nasce dall’esigenza di sviluppare azioni strutturate finalizzate a costruire progettualità di valutazione. Di qui la creazione, attraverso la collaborazione di alcune cooperative B socie, di “luoghi di osservazione e formazione” volti a facilitare l’inserimento dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale nel mercato del lavoro utilizzando, a seconda dei casi, gli strumenti di politica attiva del lavoro più idonei.

 

Sessione 2 – Forme dell’abitare innovative

Servizi Sociali: Comune di Trento (TN)

Pratica selezionata: progetto di co-abitazione “Amici per casa”.

Obiettivo: sostenere percorsi di co-abitazione tra richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e persone con problematiche psichiatriche, disabili fisici e anziani soli

Contesto: il progetto “Amici per casa. Accoglienza adulti” nasce a Trento nell’autunno del 2012, sulla scia della prima “emergenza Libia”. Richiedenti asilo e titolari di varie forme di protezione internazionale segnalati dal Circuito SPRAR, dopo un corso di formazione e un tirocinio, vivono insieme a persone con problematiche psichiatriche o con lunghe storie di emarginazione, ricevendo dal Comune un contributo. Con oltre 90 patti di convivenza realizzati dal 2012 al 2015 e una cinquantina in atto, il Comune ora ha esteso il progetto a minori, anziani e persone con disabilità. Il progetto è promosso dal Comune di Trento in collaborazione con il Centro di Salute Mentale, cooperativa sociale La Rete.

CITTÀ SO.LA.RE.: Cooperativa Sociale B (Padova)

Pratica selezionata: Casa a Colori

Obiettivo: rispondere al bisogno dell’emergenza abitativa e favorire la pratica del turismo, rendendola facilmente accessibile a tutti coloro che l’avvertono come necessità di svago salutare o di occasione di interscambio culturale.

Contesto: Casa a Colori è il primo progetto di Social Housing temporaneo realizzato in Veneto. Nasce nel 2003 dalla convinzione che le situazioni individuali di difficoltà possano essere superate mediante l’interazione fra soggetti di differente provenienza, condividendo spazi comuni. La Cooperativa Città So.La.Re è attualmente gestore di tre strutture di Casa a Colori a Padova e a Dolo con un totale di 170 posti letto, dove sono inserite al lavoro complessivamente 10 persone svantaggiate.

CAMELOT: Cooperativa sociale (Bologna, Ferrara)

Pratica selezionata: progetto Vesta – Rifugiati in famiglia

Obiettivo: contribuire allo sviluppo di un nuovo modello d’integrazione accogliendo principalmente rifugiati neomaggiorenni in case private.

Contesto: Vesta nasce su iniziativa della Cooperativa sociale Camelot nel 2016 come risposta innovativa ad un bisogno sociale emergente di una categoria particolarmente vulnerabile: i giovani rifugiati neo maggiorenni, in uscita dai progetti di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, che vivendo lontano dalla propria famiglia sono privi di figure adulte di riferimento. Vesta si inserisce nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) del Ministero dell’Interno e si avvale dell’esperienza di professionisti esperti nelle attività di tutela, accoglienza e integrazione di richiedenti e titolari di protezione internazionale. Garantisce un percorso ben strutturato ai cittadini e alle famiglie partecipanti, supportandole dal punto di vista burocratico, amministrativo, legale e psicologico nelle attività inerenti all’inserimento socio-lavorativo dei beneficiari coinvolti e promuovendo la costruzione di nuove reti di riferimento propedeutiche alla loro autonomia e integrazione.

REFUGEES WELCOME ITALIA: Associazione Onlus (MI)

Pratica selezionata: accoglienza domestica.

Obiettivo: facilitare l’integrazione delle persone titolari di protezione internazionale uscite dal percorso di accoglienza attraverso l’accoglienza in famiglia.

Contesto: Refugees Welcome Italia Onlus nasce nel 2015 come parte di un network internazionale sorto nel 2014 in Germania. Refugees Welcome Italia promuove un cambiamento culturale riguardo le migrazioni e le trasformazioni demografiche, sociali e culturali in atto in Europa e in Italia e si propone altresì di superare la dimensione psicologica di passività tipica dei centri collettivi di accoglienza, coinvolgendo la popolazione residente in un ruolo attivo di facilitazione nei processi di accoglienza e di inclusione sociale. Di qui la sfida per le famiglie ospitanti di mantenere un ruolo paritario e non accudente. Il sistema decentrato cui fa assegnamento Refugees Welcome Italia poggia fortemente sulla visibilità mediatica: ha quindi avuto picchi di attenzione e periodi di flessione.

 

Sessione 3 – Aree rurali e aree montane: quando l’accoglienza genera sviluppo

 

FANTASIA: Consorzio di Cooperative Sociali, Berceto (PM)

Pratica selezionata: accoglienza SPRAR

Obiettivo: offrire ospitalità e facilitare percorsi di integrazione per richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale o umanitaria.

Contesto: il Consorzio Fantasia nasce nel 2011 per dare l’opportunità alle piccole cooperative sociali di competere con le cooperative di dimensioni maggiori. Il progetto di accoglienza a Berceto, un paese di poco più di 2 mila abitanti dell’Appennino parmense, viene attivato grazie alla collaborazione con il Comune con cui il Consorzio Fantasia avvia un progetto SPRAR nel 2014. In Emilia Romagna si tratta del primo centro in montagna a portare avanti progetti legati al Sistema SPRAR. Il progetto nasce e si sviluppa mantenendo i collegamenti con l’anima viva dei paesi, creando ponti e mediando, quando necessario, consentendo così di attivare processi di rigenerazione virtuosi a vantaggio della comunità locale e dei beneficiari. Come Consorzio di cooperative operanti sul territorio montano ovest della provincia di Parma, Fantasia ha aiutato altri comuni ad affacciarsi al mondo SPRAR e dal 2016 il Consorzio Fantasia è ente gestore dello SPRAR dell’Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno e, nei comuni di Borgotaro e Bore.

PACEFUTURO: Associazione culturale Onlus, Pettinengo (BL)

Pratica selezionata: accoglienza CAS

Obiettivo: offrire ospitalità e facilitare percorsi di integrazione per richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale o umanitaria

Contesto: A Pettinengo, località fino a pochi anni fa connotata dalla presenza di lunga data dell’industria tessile legata ai maglifici, Pacefuturo nasce per promuovere temi legati alla pace con un’attenzione particolare ai soggetti fragili (malati psichiatrici e ex carcerati in semilibertà). Dal 2006, Pacefuturo ha sede e gestisce Villa Piazzo a Pettinengo, dimora storica di metà ottocento e dal 2014 inizia a dare accoglienza, in convenzione con la Prefettura di Biella, a un gruppo di richiedenti protezione internazionale inserendoli nel progetto di valorizzazione della sentieristica e dei manufatti architettonici rurali, contribuendo così al recupero dei percorsi che portavano ai lanifici. Molta attenzione vien posta da Pacefuturo al raggiungimento dell’autonomia dei beneficiari attraverso percorsi formativi e laboratori di apicoltura, ceramica e maglieria, aperti anche agli abitanti di Pettinengo e dei paesi limitrofi.

RISE HUB: Associazione, Valle di Comino (FR).

Pratica selezionata: Laboratorio di progettazione per l’innovazione sociale e lo sviluppo sostenibile

Obiettivo: coinvolgere la comunità locale attraverso la promozione di attività di animazione volte a innescare azioni di sviluppo centrate sullo scambio tra persone migranti e non.

Contesto: L’associazione Rise hub nasce spontaneamente nel 2015 su iniziativa di un gruppo trasversale di ragazzi giovani e adulti con un obiettivo preciso: promuovere un progetto di inclusione a favore di tutti gli abitanti, migranti e non. Il progetto mira a creare una connessione tra giovani disoccupati, migranti, rifugiati e richiedenti asilo del territorio della Valle di Comino istituzioni locali, imprese private che lavorano nei settori dell’agricoltura e organizzazioni di terzo settore. Questo al fine di proporre nuovi modelli di inserimento dei giovani migranti e non nel mercato del lavoro, di promozione delle risorse locali e di valorizzazione dei legami sociali all’interno delle comunità rurali.

CON.I.S.A.: Consorzio intercomunale socio assistenziale, Valle di Susa (TO)

Pratica selezionata: micro accoglienza diffusa

Obiettivo: organizzare e gestire il fenomeno dell’immigrazione (particolarmente significativo in valle anche per la vicinanza con la Francia) evitando l’insorgere di contesti sovra-affollati e di difficile gestione; permettere una più costruttiva integrazione sul territorio.

Contesto: Il territorio della Valle di Susa – in collaborazione con la Prefettura – a partire dal 2016 è stato promotore di una modalità di accoglienza nuova e diversa. Il Comune di Avigliana e il Consorzio Conisa sono i capofila di un progetto denominato “micro accoglienza diffusa”, che riguarda 37 Comuni di tutta la Valle di Susa, da Buttigliera Alta a Sestriere – Moncenisio. Si tratta di un buon esempio di sussidiarietà orizzontale con gli enti pubblici – Comune di Avigliana e Consorzio – che mantengono e praticano il ruolo di governo e di indirizzo. Il progetto di accoglienza ha generato importanti risultati e ricadute sul territorio. Tra queste si ricordano circa 150 appartamenti affittati con il governo e la tutela delle cooperative incaricate, decine di posti di lavoro creati per le persone che vivono in valle e la sopravvivenza delle scuole in piccole comunità grazie alla presenza di minori all’interno delle famiglie accolte.

 

Sessione 4 – Pubblica amministrazione e terzo settore: quali relazioni?

K-PAX: Cooperativa sociale A+B, Breno (BS)

Pratica selezionata: l’accoglienza a sostegno del welfare locale

Obiettivo: sostenere percorsi di sviluppo locale innescati dall’accoglienza di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale

Contesto: nata nel 2008 su iniziativa di un gruppo di operatori e alcuni ospiti di progetti di seconda accoglienza, K-Pax si rivolge non solo a richiedenti asilo e rifugiati ma anche ad altre categorie deboli del territorio camuno. In qualità di ente gestore SPRAR e di CAS, K-Pax ha sviluppato un modello di accoglienza basato sull’interazione con la comunità ospitante, la valorizzazione dei lavoratori, l’attivazione della popolazione locale e la definizione di percorsi individualizzati di inserimento lavorativo per i beneficiari. K-Pax ha altresì intrapreso un percorso di sviluppo imprenditoriale che le ha consentito di andare oltre il welfare dell’accoglienza. Grazie alla gestione di un albergo a Breno (l’Hotel Giardino, rigenerato dalla stessa cooperativa) e la raccolta e vendita di vestiti e scarpe di seconda mano, K-Pax genera annualmente un utile significativo, che redistribuisce a favore della comunità per il tramite dell’Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona.

PIAM: Associazione Onlus, Progetto Integrazione Accoglienza Migranti, Asti

Pratica selezionata: patto di accoglienza per la messa in sicurezza delle strade

Obiettivo: rispondere a due distinte vulnerabilità: la vulnerabilità dei paesi di accoglienza, minacciati da abbandono e degrado, e la vulnerabilità sociale dei ragazzi ospitati.

Contesto: PIAM è un’associazione composta da operatori sociali italiani e migranti, che dal 2000 si occupa di donne e migranti con particolare attenzione al problema della tratta. In qualità di ente gestore di un progetto SPRAR, PIAM è riuscita a sviluppare un modello di intervento in grado di rispondere al contempo a una pluralità di bisogni, del territorio e dei beneficiari. A questo scopo, ha incoraggiato i comuni dell’astigiano a consorziarsi per inserire al lavoro i ragazzi richiedenti asilo al fine di mettere in sicurezza il territorio e a rilasciare ai ragazzi dei patentini per l’utilizzo delle attrezzature, previa formazione. La definizione di un patto di accoglienza è stata possibile all’interno della cornice SPRAR, grazie alla collaborazione con i tecnici e i geometri dei comuni della rete del progetto SPRAR del Comune di Chiusano d’Asti, che si è a sua volta interfacciato con il genio civile e la provincia.

SANTORSO: Comune di Santorso (VI)

Pratica selezionata: protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa

Obiettivo: promuovere accoglienza diffusa con criterio proporzionato al numero di abitanti

Contesto: Santorso, piccolo comune del vicentino, è capofila di un rete di 12 comuni aderenti al progetto SPRAR. E’ stato uno dei primi comuni del nord d’Italia a sperimentare l’accoglienza diffusa che negli anni ha garantito ospitalità a oltre 600 richiedenti asilo.

Ente gestore del progetto SPRAR di Santorso è l’associazione il Mondo nella Città onlus, che svolge attività di accoglienza e integrazione di richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria, umanitaria e internazionale nell’ambito del Progetto Oasi, attivo già dal 2000. Il Progetto garantisce ai beneficiari misure di accoglienza, informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento al lavoro attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socioeconomico.

Un aspetto centrale del progetto Oasi è il lavoro di rete promosso con altre amministrazioni locali al fine di individuare strategie comuni e ottimizzare le risorse a disposizione. A questo riguardo, a fine 2015 il Comune di Santorso si è fatto promotore di un’importante innovazione: la sperimentazione di un protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa con criterio proporzionato al numero di abitanti di ogni comunità. Tale protocollo ha aperto la strada alla direttiva del ministro Alfano dell’ottobre 2016 che, ispirandosi a questa esperienza, ha introdotto la “clausola di salvaguardia” indirizzata ai prefetti, che rende esenti i Comuni che appartengono alla rete SPRAR, o che intendano aderirvi, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza.

IL SALE DELLA TERRA: Consorzio di cooperative sociali, Benevento

Pratica selezionata: WELCOME

Obiettivo: aprire nei piccoli comuni italiani il sistema dell’accoglienza a tutti e sostenerne la rinascita economica attraverso le cooperative di comunità

Contesto: il percorso di sviluppo promosso dal Sale della Terra parte del presupposto che l’Italia è una costellazione di piccoli comuni.  Welcome è un’idea nata nel 2014, lanciata nel 2016 con un manifesto e oggi in pieno sviluppo. L’idea è semplice: accogliere è un movimento oscillatorio e, al contempo, una pratica di economia civile virtuosa e sostenibile dove dare e ricevere sono tuttuno. Accogliere significa fare welfare, ma per fare welfare innovativo bisogna andare oltre il welfare. C’è l’accoglienza in senso classico (attraverso lo strumento dello SPRAR) e c’è lo strumento della cooperativa di comunità. Questi i due perni del modello. E poi c’è il consorzio e l’idea è di rendere i piccoli comuni un consorzio permanente, in rete, di consorzi territoriali.

CINFORMI: Centro informativo per l’immigrazione della Provincia Autonoma di Trento

Pratica selezionata: coordinamento dell’accoglienza da parte della Provincia Autonoma di Trento

Obiettivo: coordinare servizi di accoglienza e integrazione a favore dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale

Contesto: In virtù della sua autonomia speciale e grazie a una delega del Commissario del Governo-Provincia, la provincia Autonoma di Trento ha sviluppato un modello peculiare di gestione dell’accoglienza, caratterizzato da una forte centralizzazione e da un’elevata standardizzazione dei servizi offerti. Nato per supportare la questura nelle procedure amministrative relative all’immigrazione, il Cinformi è l’unità operativa del Dipartimento Salute e Solidarietà Sociale della Provincia Autonoma di Trento che oggi garantisce la regia dell’accoglienza a livello provinciale.  A questo scopo, interagisce strettamente con le organizzazioni di terzo settore che si occupano di accoglienza.

 

Sessione 5 – Come gestire i conflitti a livello locale

CADORE: Cooperativa Sociale B, Pieve di Cadore (BL)

Pratica selezionata: promozione spontanea della cultura dell’accoglienza e inclusione

Obiettivo: traghettare la comunità cadorina verso una logica di inclusione sociale

Contesto: nata nel 2008 per scongiurare la disoccupazione e l’esclusione sociale e lavorativa delle persone fragili più colpite dalla delocalizzazione del settore dell’occhiale, nei suoi dieci anni di attività la Cadore ha ridato fiducia e prospettive a molti abitanti e ha contribuito a rivitalizzare numerose attività economiche in crisi. La contraddistingue un’ampia ed eterogenea base sociale composta non solo da persone fisiche (tra cui persone svantaggiate) ed enti locali, ma anche da altre cooperative e un’associazione. Sollecitata ad accogliere richiedenti asilo dalla questura di Belluno, la Cadore ha promosso un modello di ospitalità e inclusione in armonia con i suoi principi: la promozione di un dialogo continuo con i diversi stakeholder, tra cui le amministrazioni e la popolazione locale, e il massimo rispetto degli equilibri tra le parti coinvolte. La capacità di gestire potenziali conflitti attraverso l’ascolto, la mediazione e la co-definizione di strategie di intervento secondo una logica di inclusione sociale ha permesso di accompagnare la popolazione locale nel percorso di accoglienza, affinché l’arrivo di richiedenti asilo non venisse percepito come un elemento esogeno da contrastare.

FARSI PROSSIMO: Cooperativa Sociale, Milano

Pratica selezionata: progetto “territorio”

Obiettivo: favorire l’incontro, la conoscenza, e il riposizionamento degli abitanti locali in una relazione inter-culturale in modo non stereotipato e contribuire a una narrazione altra del fenomeno migratorio, dell’accoglienza e dell’integrazione.

Contesto: a partire dai primi servizi avviati nel 1993, Farsi Prossimo ha consolidato e sviluppato il proprio intervento a fianco di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria perseguendo in modo sempre più mirato e specifico l’attivazione e gestione di servizi di accoglienza residenziale e diurna per persone straniere.

Oltre a rispondere ai bisogni di base, si è sempre operato per favorire la piena integrazione delle persone straniere in un’ottica di superamento della logica emergenziale.

L’incremento dei bisogni di accoglienza ha portato al progressivo ampliamento e adeguamento delle modalità d’intervento anche nell’hinterland milanese, nonostante la progressiva riduzione delle risorse disponibili per la gestione dei servizi.

Tra le tante attività promosse, il “progetto territorio” dello SPRAR di via Gorlini, ha intrapreso una serie di iniziative puntuali e interconnesse nella zona Trenno/Gallaratese, che hanno permesso di sviluppare una rete fatta da invisibili fili relazionali che l’incontro tra residenti, operatori e ospiti del Centro SPRAR ha saputo intessere. L’orto, il cineforum, la partecipazione a feste di quartiere e al centro, l’organizzazione di spettacoli teatrali e giornate “porte aperte”, il volontariato presso il centro e il volontariato aziendale, sono solo alcuni strumenti d’incontro e prossimità promossi.

COMPAGNIA POPOLARE DEL TEATRO POVERO DI MONTICCHIELLO: Cooperativa di Produzione e Lavoro, Pienza (SI)

Pratica selezionata: il teatro come strumento di promozione della cultura dell’accoglienza

Obiettivo: rafforzare la resilienza della comunità

Contesto: la Compagnia Popolare del Teatro Povero di Monticchiello è un progetto sociale e culturale nato negli anni ’60, periodo in cui la popolazione di Monticchiello, frazione di Pienza, passa da circa 900 a circa 450 abitanti. Nasce dall’idea di utilizzare la piazza come luogo di aggregazione e coesione sociale, dando vita ad una forma di spettacolo che diventa un tentativo di ricostruzione collettiva e di resistenza alla crisi. E’ stato, infatti, soprattutto il processo tramite cui si è arrivati al Teatro Povero ad aver permesso alla comunità di Monticchiello di strutturarsi e di resistere a quello che sembrava un destino segnato. L’iniziativa spontanea si è progressivamente strutturata in cooperativa di produzione e lavoro a cui aderisce oggi quasi tutto il paese. E’ in quest’ottica che s’inserisce il progetto di accoglienza di richiedenti asilo da parte del Teatro Povero. L’accoglienza inizia nel 2015 attraverso l’ospitalità, inizialmente, di tre ragazzi gambiani: la cooperativa si adopera fin da subito per far entrare gli ospiti in relazione con gli abitanti di Monticchiello, coinvolgendoli nella vita della comunità, a partire proprio dagli spettacoli del Teatro Povero. Grazie all’opera di mediazione svolta dalla cooperativa le persone inizialmente ostili si sono ricredute e sono state coinvolte nel progetto.

LAI-MOMO: Cooperativa Sociale, Sasso Marconi (BO)

Pratica presentata: attività di comunicazione sociale

Obiettivo: promuovere e diffondere idee e contenuti nel campo del dialogo interculturale e della cooperazione culturale

Contesto: Lai-momo nasce come casa editrice di comunicazione sociale e educazione al dialogo interculturale, ma è impegnata da anni anche nell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. Oltre ad offrire servizi di assistenza e integrazione, osserva e analizza costantemente la presenza di migranti nel territorio concentrandosi sulle dinamiche e i cambiamenti che si presentano nel tempo. Parte integrante dell’attività di promozione sociale della cooperativa Lai-momo sono le iniziative di comunicazione, che rappresentano da sempre uno degli strumenti principali attraverso i quali la cooperativa promuove una cultura dell’accoglienza.

RE.CO.SOL.: Rete dei comuni solidali, Carmagnola (TO)

Pratica selezionata: percorso culturale e di conoscenza

Obiettivo: promuovere una cultura dell’accoglienza

Contesto: l’associazione RE.CO.SOL è stata fondata nel 2003 con i primi cento Comuni aderenti, promuovendo e talvolta gestendo progetti di cooperazione decentrata internazionale (Niger, Mali, Senegal, Perù). E’ attiva anche sul territorio italiano e collabora con altre “Reti” di enti locali impegnati sui temi della pace, solidarietà, ambiente, diritti civili, immigrazione. Ogni Comune aderente contagia altri municipi a seguirne l’esperienza. Esperienze che si traducono anche in termini gestionali in servizi e prestazioni erogati dai Comuni. Numerosi Comuni aderenti a RE.CO.SOL fanno parte della rete SPRAR e di altri progetti di accoglienza. Fondamentale è in particolare il percorso culturale e di conoscenza che RE.CO.SOL da sempre segue, promuovendo una cultura dell’accoglienza nei territori in cui opera.

ATAS: Associazione Trentina Accoglienza Stranieri Onlus (Trento)

Pratica presentata: progetti di sviluppo di comunità nell’ambito dell’accoglienza

Obiettivo:

Contesto: l’Associazione Trentina Accoglienza Stranieri – ATAS onlus è impegnata dal 1989 per l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione sociale dei migranti e dal 2010 delle persone e famiglie in situazione di disagio sociale o abitativo indipendentemente dalla nazionalità. Dal 2011 partecipa al sistema provinciale dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale all’interno del quale è responsabile dell’area accoglienza e comunità. Nelle molte sperimentazioni avviate nel corso degli anni – mirate allo sviluppo del welfare in un’ottica generativa e comunitaria – le relazioni di vicinato e lo sviluppo di comunità sono i temi sui quali ATAS onlus ha puntato. Ad oggi l’Associazione ha un ruolo di primo piano in numerosi progetti di sviluppo di comunità (VitaINCentro & OrtiINBosco, ConFini) a nei comuni di Rovereto e Trento.

 

Sessione 6 – Salute e accesso alle cure, per un diritto universale

OXFAM/Centro Salute Globale (TOSCANA)

Centro Salute Globale: è la struttura della Regione Toscana per il coordinamento delle iniziative di cooperazione sanitaria internazionale e di tutela della salute dei migranti. Il centro opera per soddisfare i bisogni di salute promuovendo l’accesso universale a servizi sanitari di qualità al fine di favorire equità, solidarietà e inclusione sociale.

CIAC (PARMA)

Centro Immigrazione, Asilo e Cooperazione Internazionale: nato a Parma nella seconda metà del 2000, è una onlus operante in attività di tutela dei diritti civili, di assistenza giuridica e sociale, di formazione dei migranti, dei richiedenti asilo e in generale delle persone.

Naga (MILANO)

Naga: è un’associazione di volontariato che fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri, impegnata nella difesa dei diritti.

Ambulatorio medico: sono offerti, a cittadini stranieri senza permesso di soggiorno, servizi di ambulatorio, di consulenza psicologica e sportelli d’ascolto per fornire risposte a donne straniere su questioni relative a prevenzione, contraccezione e maternità. Inoltre vengono perseguite strategie e azioni di pressione per affermare il diritto alla salute per gli stranieri irregolari a livello cittadino, regionale, nazionale ed europeo.

Medicina di strada: visitando settimanalmente le aree più periferiche e degradate della città e offrendo visite mediche con una clinica mobile, rende accessibile il diritto alla salute anche per i cittadini stranieri, i rom e i sinti che vivono in condizioni in cui è più difficile accedere alle cure sanitarie.

Cabiria: organizza interventi di prevenzione e informazione sanitaria, legale e sociale al fine di favorire l’accesso ai servizi del territorio delle persone che si prostituiscono.

Intersos (CROTONE)

Intersos: INTERSOS è un’organizzazione umanitaria italiana operante nell’ambito delle emergenze umanitarie, che soccorre e aiuta persone vittime di guerre, violenze e disastri naturali. Nel 2014 è stato aperto a Crotone un poliambulatorio INTERSOS che offre assistenza medica, servizi sociosanitari e assistenza psicologica ai migranti, ai richiedenti asilo e agli italiani che vivono in condizioni di povertà. Il centro è stato inserito in un progetto FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) gestito dalla ASP di Crotone.

 

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