Strumenti finanziari per le imprese sociali, la nuova ricerca internazionale

12 Luglio 2018

Con il kick-off di pochi giorni fa sono formalmente partiti i lavori. Dopo aver partecipato a una procedura selettiva promossa dall’ILO, l’organizzazione internazionale del lavoro (International Labour Organization), Euricse ha vinto un contratto per condurre una ricerca internazionale dedicata all’approfondimento degli “Strumenti finanziari per gli ecosistemi dell’economia sociale e solidale”. Sostenuto dal ministero del lavoro del governo del Lussemburgo, lo studio intende amplificare la conoscenza dei meccanismi finanziari che sostengono e al tempo stesso consolidano l’economia sociale e solidale. Quanto ai destinatari, la ricerca fornirà risposte utili ad amministratori pubblici, imprese, soci privati. Di più: l’intento è definire le fondamenta conoscitive necessarie per sfruttare – al meglio – le potenzialità di un sistema, quello dell’economia sociale e solidale, capace di innovare, promuovere sviluppo sostenibile e giustizia sociale, nonché generare occupazione dignitosa.

Crisi finanziaria, recessione, progressive difficoltà delle imprese e degli attori dell’economia sociale e solidale nell’accedere al credito: i problemi sono ormai noti ed esplicitano la necessità di rinnovare e aggiornare i sistemi finanziari sino a oggi conosciuti. Imprese sociali e attori dell’economia sociale e solidale hanno talvolta difficoltà a reperire finanziamenti utili; un limite che impedisce a tutte le parti interessate – compresi i governi e gli enti pubblici – di esprimere pienamente il loro potenziale nella creazione di posti di lavoro dignitosi e nella promozione di uno sviluppo che sia davvero sostenibile. Tuttavia, di pari passo, a emergere sono anche una varietà di paradigmi finanziari alternativi – è il caso degli strumenti di comunità – che svolgono via via un ruolo sempre più importante per i territori. Soluzioni, queste, che meritano un’analisi approfondita.

È con simili premesse che la ricerca condotta da Euricse risponderà – tra le altre – ad alcune di queste domande:

  • Quali fattori rendono davvero innovativo il sistema dell’economia sociale e solidale? Qual è il ruolo delle parti sociali in questi ecosistemi? E in quale modo tale sistema promuove un’occupazione di qualità, dignitosa, e quale è il suo contributo nell’inclusione dei gruppi considerati vulnerabili?
  • Quali strumenti finanziari vengono utilizzati all’interno di questi ecosistemi e come consentono alle organizzazioni e alle imprese di crescere e innovare? Quali condizioni sono necessarie affinché tali ecosistemi siano pienamente efficaci?
  • Ancora: quali sfide (o problemi) sorgono in questi ecosistemi, sia finanziariamente sia in altri termini (nei rapporti di lavoro, nei meccanismi di approvvigionamento, nell’accesso ai mercati competitivi, solo per citare qualche esempio)?

Dando seguito alle priorità espresse dal ministero del Lussemburgo, il progetto coprirà uno o due Paesi per continente (America latina, Europa, Asia e Africa), alcuni dei quali fanno parte dell’International Leading Group on Social and Solidarity Economy (ILGSSE). L’obiettivo principale della ricerca è identificare buone pratiche e strumenti efficaci e, da qui, stilare un pacchetto di raccomandazioni per promuovere al meglio le potenzialità del sistema dell’economia sociale e solidale. Non solo. Rafforzando le conoscenze di base sull’intero sistema delle imprese sociali e approfondendone gli strumenti a disposizione, lo studio contribuirà al riconoscimento di tali organizzazioni quali parte integrante dell’economia globale.

Le conclusioni della ricerca sono attese nel giugno 2019.

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