Misurare l’impatto a fini strategici

14 Settembre 2018

ImpACT al WIS: come valutare ricadute e benessere

“E’ un processo nuovo. E’ complesso. Richiede adattamenti, cambiamenti gestionali. Ma la valutazione dell’impatto può diventare l’occasione per definire uno strumento utile nel migliorare la pianificazione strategica”. Sara Depredri, ricercatrice di Euricse, nella seconda mattinata del Workshop sull’impresa sociale (WIS) ha esordito così, indicando tanto le sfide quanto la gettata delle potenzialità. L’ha fatto introducendo la metodologia ideata da Euricse nel 2016, ImpACT, e spiegando senso e prospettive della misurazione dell’impatto economico e sociale generato dalle cooperative e dalle imprese sociali.

Nella sessione parallela dedicata alla misurazione dell’impatto sociale, nella seconda giornata del WIS, non poteva mancare Euricse. “Nel 2016 abbiamo codificato una metodologia: ImpACT – ha spiegato Depedri – Non si è optato per un metodo sintetico e di mera monetizzazione. Piuttosto abbiamo individuato un sistema a indici e indicatori che risponde alle necessità rendicontative delle cooperative sociali e agli emergenti obblighi giuridici di valutazione dell’impatto”.

L’esito è un sistema che pesa, declina e dimostra le ricadute, sia qualitative sia quantitative. “Il metodo – ha spiegato ancora Depedri – punta inoltre sul processo della partecipazione attiva alla valutazione da parte degli stakeholder interessati dall’azione”. Risultato: la socializzazione del processo rende la valutazione persino uno strumento di apprendimento reciproco. Uno strumento anche complesso, s’intende. “Ma che cerca di guardare i vincoli legislativi e renderli un’opportunità: la valutazione dell’impatto anziché obbligo burocratico può infatti diventare occasione di pianificazione strategica”, ha ribadito la ricercatrice.

Nello specifico, il processo di valutazione ImpACT si avvale di strumenti di raccolta eterogenei e complementari tra loro: un questionario quali-quantitativo; questionari di valutazione di benessere e impatto sociale rivolti ai principali stakeholder; interviste per approfondimenti qualitativi.

Fin qui il perimetro metodologico. Ad oggi, la strumentazione sviluppata è stata testata e applicata alle cooperative sociali della provincia di Trento, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. E nel corso del Workshop WIS sono stati presentati – in prima persona – gli esiti del processo avviato con ImpACT. Due le cooperative che alla platea hanno raccontato l’esperienza con Euricse e i presupposti legati all’esigenza di codificare un sistema di misurazione delle ricadute: la cooperativa sociale Noncello di Pordenone e La Rete delle Case del Quartiere di Torino.

“Così come fa qualsiasi azienda, ci siamo posti l’urgenza di fare un controllo di qualità – ha spiegato Stefano Mantovani di Noncello – Quindi avviare un monitoraggio, per stabilire le giuste strategie da adottare”. Un’esigenza legata alla volontà di fronteggiare il mercato “ed essere competitivi”. “Consapevoli al tempo stesso che non tutto può essere espresso in valuta, ma ha bisogno di ulteriori strumenti”. Di qui l’avvicinamento a Euricse e la volontà di capire l’entità delle ricadute della cooperativa. “Perché – ha concluso Mantovani – il bilancio sociale non basta più ed è necessario dialogare con maggiore incisività con chi fa ricerca”.

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