Euricse presenta il metodo ImpACT. Valutiamo l’impatto sociale.

22 Settembre 2016

Da qualche anno ormai valutazione e impatto sociale sono diventati concetti di particolare interesse sia per la comunità scientifica sia per gli operatori del Terzo Settore. Sono stati evocati nella Comunicazione della Commissione Europea Social Business Initiative e anche nella recente riforma del Terzo Settore, che prevede l’obbligo per le imprese sociali di una chiara comunicazione dei risultati e rendicontazione sociale nonché  l’implementazione di processi di valutazione dell’impatto sociale. E mentre si attendono le linee guida ministeriali sul come impostare queste rilevazioni, le organizzazioni già da un po’ stanno sperimentando strade diverse.

Una l’abbiamo elaborata anche noi di Euricse e la presentiamo in questo position paper “La valutazione dell’impatto sociale nel Terzo Settore. Il posizionamento di Euricse e il metodo ImpACT”. L’autrice è Sara Depedri, ricercatrice senior da alcuni anni a capo delle indagini che hanno lo scopo di esplorare e cogliere tutte le sfumature dei traguardi raggiunti dalle imprese sociali e di individuare il modo migliore per presentarli. Durante questo percorso Depedri ha sperimentato con successo il metodo ImpACT in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

“Nel documento presentiamo i concetti di valutazione e di impatto sociale, forniamo una breve riflessione scientifica sul tema e soprattutto illustriamo il

Copertinaposizionamento del nostro istituto rispetto al tema della valutazione dell’impatto sociale. Il metodo di valutazione che abbiamo cercato di sviluppare integra le diverse necessità rendicontative delle imprese sociali, dando prevalenza ad un modello che porti a valutare le ricadute quantitative e qualitative in termini di efficienza e di efficacia dell’attività realizzata”, racconta Depedri.

“L’impatto sociale identifica tutte le ricadute, dirette ed indirette, di medio e di lungo periodo, che l’agire dell’organizzazione produce sulla società con cui si relaziona”, è la definizione da cui siamo partiti nella sperimanetazione e validazione di una autonoma metodologia.

Cosa?

I criteri che hanno guidato Euricse nella scelta della metodologia da utilizzare e degli strumenti da proporre sono stati:

  • rispondere alle linee guida europee sulla misurazione di impatto sociale e alla legge di riforma del Terzo settore;
  • proporre alle organizzazioni di Terzo settore una valutazione formativa e partecipata;
  • individuare diversi strumenti per cogliere le molteplici sfaccettature dell’impatto sociale;
  • disporre di metodi e modelli che siano facilmente interpretabili e utili a più stakeholder;
  • conciliare la scientificità, la replicabilità e il rispetto di parametri internazionali con le specificità del modello italiano di impresa sociale

Come?

Gli strumenti utilizzati da Euricse per la valutazione dell’impatto economico e sociale sono:

  • questionario quali-quantitativo indirizzato alle imprese sociali e volto alla raccolta dati interni all’organizzazione;
  • questionari quali-quantitativi rivolti ai principali stakeholder dell’ente, ovvero lavoratori normodotati e svantaggiati, soci, volontari, utenti e loro famigliari, imprese clienti, operatori della pubblica amministrazione che si relazionano con l’impresa;
  • tracce di intervista di natura qualitativa per approfondimenti dell’impatto generato sulla sfera istituzionale e indirizzate quindi alle istituzioni pubbliche del territorio;
  • analisi documentale dei bilanci delle imprese o organizzazioni interessate.

Per chi?

Nell’elaborazione del metodo abbiamo tenuto presente che diversi interlocutori hanno anche diverse necessità di valutazione e idee diverse sugli strumenti da promuovere e sui risultati da rendicontare:

  • policy maker hanno l’obiettivo di comprendere come le politiche sociali promosse, le modalità di finanziamento o di scambio previste, l’insieme dei sostegni allo sviluppo dell’impresa sociale in Europa ed in Italia abbiano influenzato i risultati raggiunti dal sistema e dai singoli e gli impatti sociali generati;
  • i finanziatori e investitori hanno bisogno di strumenti che permettano di identificare il ritorno degli investimenti realizzati;
  • ai cittadini va indirizzata una precisa comunicazione rispetto alla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle attività promosse anche per sensibilizzare e coinvolgere di più la comunità nelle nuove dinamiche di welfare.
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