Master GIS, corsisti da tutta Italia (e non solo)

È considerato uno degli indicatori più rilevanti per monitorare l’efficacia di un percorso formativo: la provenienza degli studenti. Il motivo è presto detto: quando i corsisti arrivano da lontano, lo fanno perché investono nella propria istruzione, scegliendo una destinazione meno vicina tuttavia meritevole d’essere premiata rispetto ad altre soluzioni di prossimità. E per GIS, il Master Universitario in Gestione di Imprese Sociali arrivato alle porte della sua XXIII edizione, la provenienza dei propri ex corsisti è fonte di soddisfazione: più della metà degli iscritti, precisamente il 54,7%, è considerato fuori sede, ovvero arriva in Trentino da altri territori. Il GIS, in altri termini, prepara manager del sociale pronti a spendersi in tutto il Paese. Read More

Master GIS, il programma formativo

Cinque moduli a frequenza obbligatoria. Sei mesi di didattica - da novembre 2018 ad aprile 2019 - suddivisi in docenze (220 ore), seminari di attualità e approfondimento (40 ore), laboratori (250 ore) con lavori di gruppo, esercitazioni, visite aziendali, simulazioni e casi di studio. E cinque mesi di stage full time, da maggio a settembre 2019. Nel complesso, il programma formativo del Master GIS, il Master Universitario in Gestione di Imprese Sociali ha durata annuale e offre ai giovani laureati gli strumenti gestionali per comprendere le caratteristiche fondanti, le potenzialità di sviluppo e le modalità operative delle imprese sociali. Read More

Beni comuni, così nascono nuovi imprenditori

Ciò che si vede subito, persino a occhio nudo, è la rinascita di uno spazio, la sua trasformazione esplicita. Eppure la maieutica della rigenerazione sottende molto altro. La mobilitazione di energie civiche che innescano nuove gestioni dei beni oggi a rischio disuso è sia formula per condividere responsabilità sia occasione imprenditoriale, professionale, palestra d’innovazione. “Nella gestione di beni comuni, il nesso tra spazi fisici di aggregazione sociale e occupazioni non dematerializzabili resta forte, e produce nuovi lavori che richiedono creatività e conoscenza”, sottolinea Gianluca Salvatori, segretario generale di Euricse. Ed è con simili premesse che Sibec Lab, il seminario intensivo promosso da Euricse e Labus-Laboratorio per la sussidiarietà, offrirà gli strumenti e le conoscenze necessarie per sviluppare nuove formule imprenditoriali. L’invito è rivolto a tutti: amministratori, professionisti, cittadini attivi. Ma il corso – in agenda dal 19 al 22 settembre 2018 all’Oasi Dynamo (San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia) – ha un ulteriore valore simbolico. Segna infatti una nuova collaborazione con Dynamo Academy. “Energie che si sommano”, spiega Salvatori che individua la congiunzione tra Euricse, Labus e Dynamo Academy: “Siamo espressioni diverse e complementari del Terzo settore”. Read More

Strumenti finanziari per le imprese sociali, la nuova ricerca internazionale

Con il kick-off di pochi giorni fa sono formalmente partiti i lavori. Dopo aver partecipato a una procedura selettiva promossa dall’ILO, l’organizzazione internazionale del lavoro (International Labour Organization), Euricse ha vinto un contratto per condurre una ricerca internazionale dedicata all’approfondimento degli “Strumenti finanziari per gli ecosistemi dell’economia sociale e solidale”. Sostenuto dal ministero del lavoro del governo del Lussemburgo, lo studio intende amplificare la conoscenza dei meccanismi finanziari che sostengono e al tempo stesso consolidano l’economia sociale e solidale. Quanto ai destinatari, la ricerca fornirà risposte utili ad amministratori pubblici, imprese, soci privati. Di più: l’intento è definire le fondamenta conoscitive necessarie per sfruttare - al meglio - le potenzialità di un sistema, quello dell’economia sociale e solidale, capace di innovare, promuovere sviluppo sostenibile e giustizia sociale, nonché generare occupazione dignitosa. Read More

Come le cooperative sociali hanno gestito il fabbisogno di mezzi finanziari

Euricse Facts&Commentsdi Carlo Borzaga e Eddi FontanariNegli ultimi anni è andato progressivamente crescendo - sia in Italia che a livello internazionale -l’attenzione al tema delle necessità finanziarie delle imprese sociali, delle possibili fonti da cui potrebbero o dovrebbero provenire queste risorse e delle condizioni da rispettare per ottenerle. Termini come finanza di impatto o finanza ad impatto sociale sono diventati virali. A oggi, tuttavia,  questa esigenza di nuova finanza (d’impatto) per le imprese sociali è solo presunta, cioè attesa sulla base dell’idea, assai diffusa, che le imprese a finalità sociale – come le cooperative – abbiano necessariamente difficoltà a finanziarsi. Di fatto, nessuno ha mai dimostrato la validità di questa tesi andando a verificare in concreto la reale situazione finanziaria di queste imprese. Questa verifica è l’oggetto della ricerca di cui di seguito si riassumono i principali risultati e che ha preso in esame  la situazione finanziaria della forma di impresa sociale più diffusa in Italia, quella della cooperativa sociale, confrontandola con le società di capitali (spa e srl), la forma a cui solitamente si guarda o che in molti ritengono il modello a cui ambire. Read More

Cooperative nella sanità, settore in exploit

I numeri parlano da sé: in Italia, il fatturato aggregato totale prodotto dalle cooperative attive nel settore della sanità è passato da 4,95 miliardi di euro nel 2007 a 7,49 miliardi di euro nel 2016. Tradotto: il 51% in più. Un incremento trainato perlopiù dallo sviluppo delle attività di assistenza socio-sanitaria residenziale e non-residenziale rivolte ad anziani e disabili (l’ordine di grandezza è da 2,15 a 4,35 miliardi di euro di fatturato). Read More

La cooperazione trentina oltre la cronaca

Euricse Facts&Comments Carlo Borzaga, Chiara Carini, Eddi FontanariScarica il comunicato stampaLa lettura degli articoli di cronaca che da qualche mese riportano quasi giornalmente notizie su varie componenti della realtà cooperativa trentina ha portato non poche e non poco autorevoli persone ad affermare che il sistema cooperativo provinciale stia attraversando una fase di più o meno grave crisi. È stato anche affermato in non poche occasioni che la crisi sarebbe così profonda e così pervasiva da far sì che la cooperazione non sia più da considerare – come lo è stato in passato – uno dei protagonisti dell’economia trentina.Le informazioni offerte dai media locali, essendo in genere riferite al breve o brevissimo periodo o a singoli settori se non addirittura a singole cooperative o consorzi, benché certamente utili per seguirne l’evoluzione e comprenderne le strategie, non sono tuttavia sufficienti né a sostenere né a controbattere queste preoccupazioni. La complessità del settore cooperativo e la sua articolata presenza nell’economia e nella società trentina richiedono piuttosto un’analisi che al contempo: sia esaustiva del fenomeno, abbracci un numero di anni adeguato, si basi su più variabili significative e ne confronti i principali andamenti con quelli delle altre forme di impresa. A questo fine è innanzitutto necessario reperire e rendere utilizzabili informazioni statistiche che non sempre sono facilmente disponibili perché spesso fornite in forma aggregata. Read More

Cooperative in assemblea: i temi al centro del dibattito internazionale

di Gianluca SalvatoriIl movimento cooperativo si è riunito, come avviene ogni due anni, per l’assemblea dell’International Cooperative Alliance, la più articolata ed ampia organizzazione di rappresentanza delle cooperative di tutto il mondo. A Kuala Lumpur, in Malesia, erano presenti più di 1800 delegati provenienti da una settantina di paesi, inviati da federazioni nazionali e settoriali. Una dimostrazione efficace della estensione e della varietà della cooperazione a livello globale. Read More

La valutazione della rete delle Case del Quartiere: una conoscenza che apprende

di Flaviano ZandonaiQualche mese fa abbiamo risposto con successo a un bando di selezione della Rete delle case del quartiere di Torino. L'obiettivo è di costruire uno schema di valutazione dell’impatto sociale generato da queste strutture polivalenti che giocano un ruolo chiave per l’animazione culturale, l’inclusione sociale e la coesione comunitaria nei principali quartieri del capoluogo piemontese. Una buona pratica di innovazione sociale come dimostra il premio nel concorso che-fare, il successo di iniziative come “Abitare una casa per abitare un quartiere” e la partnership in importanti progetti di rigenerazione urbana come “Co-City”. che ora attraverso la valutazione, mira a rafforzare la sua rete interna (tra le case) e verso l’esterno (interlocutori cittadini e di altre iniziative a livello nazionale e internazionale). Read More

La cooperativa agricola, una comunità di senso. L’importanza del capitale sociale

Eddi Fontanari  È importante prendere atto che una cooperativa agricola è primariamente una comunità, un’organizzazione di senso, dotata di un collante valoriale e culturale, dunque di una sua identità Quando si parla di cooperative agricole molto spesso ci si dimentica della loro vera natura. Capita anche che siano gli stessi dirigenti a non comprendere esattamente la loro natura e a favorire un processo di isomorfismo organizzativo. Nel momento in cui la cooperativa agricola viene infatti trattata (gestita) alla stregua di un’impresa convenzionale, il rischio è di minare le fondamenta della sua stessa esistenza. Ciò si verifica in particolare quando, non solo tra i practitioner ma anche tra gli studiosi, prevale una visione dell’impresa cooperativa incentrata troppo su schemi (ricette) mainstream di razionalità economica tout court. Ci si ritrova così sovente a decidere processi di fusione frutto più di queste ortodossie che di precise strategie ponderate, o comunque di piani aziendali capaci di tener conto di tutti i fattori rilevanti. Read More

Le sfide delle cooperative elettriche in un contesto che cambia

A Meisenheim (Germania) un gruppo di cooperative elettriche tedesche, danesi, italiane e belghe si sono riunite per confrontarsi con alcune omologhe organizzazioni statunitensi. A Euricse è stato richiesto un contributo sull'evoluzione delle cooperative elettriche in funzione dello sviluppo di comunità, per integrare la gestione di un'infrastruttura importante, come quella energetica, con ulteriori servizi di pubblico interesse, sempre in forma cooperativa. di Gianluca SalvatoriAll'orizzonte si profila qualche nuvola per le cooperative del settore energetico. Specialmente in quei paesi, come la Germania, che negli ultimi 15-20 anni hanno visto una crescita impetuosa. Nuove norme e incentivi meno generosi sono oggi all'origine di un rallentamento. Nell'ultimo biennio il numero di nuove iniziative è calato bruscamente, dopo che in pochi anni aveva raggiunto e superato quota 900. Tante sono infatti le nuove cooperative tedesche nate come conseguenza di una politica energetica che dopo l'abbandono del nucleare si è fortemente orientata allo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, e ha tratto vantaggio dalla liberalizzazione del mercato apertosi a nuovi soggetti imprenditoriali. Read More

Imprese di comunità: un posto al So.L.E

Nell’ambito della ricerca “Imprese e cooperative sociali e di comunità” è iniziata la fase di esplorazione empirica dei casi di studio. I nostri ricercatori stanno incontrando realtà ed esperienze che permetteranno al gruppo di lavoro di elaborare nuovi modelli istituzionali e nuove metodologie organizzative con lo scopo principale di capire e soprattutto valorizzare le potenzialità delle imprese cooperative e sociali nella gestione di servizi di interesse generale.Una delle prime realtà che hanno incontrato in questo percorso è la cooperativa “So.L.E” situata a Molina di Ledro in Trentino. Nelle prossime settimane vi riproporremo anche altre storie e nel frattempo ricordiamo anche il libro bianco dedicato alla cooperazione di comunità che abbiamo pubblicato l'anno scorso. Ecco la storia della cooperativa So.L.E. Read More