Le BCC: il diario di una svolta

Un’analisi interessante di Ivana Catturani (Euricse, Università di Trento) sullo stato dell’arte delle banche di credito cooperativo al centro di una fase di riorganizzazione strutturale. L’articolo presenta i dati sul patrimonio, redditività e qualità del credito. I dati sul credito cooperativo italiano di Federcasse relativi al 2015 fotografano una situazione caratterizzata da politiche di prezzi poco incisive e costi elevati a scapito della redditività e dell’aumento del patrimonio. Se, da un lato, questa situazione è comprensibile data la natura not-for-profit di queste banche, dall’altro, ha determinato uno stato di fragilità, soprattutto dopo l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti a livello europeo e della nuovo assetto istituzionale a livello nazionale. Questo nuovo contesto economico e istituzionale, assieme all’incidenza delle sofferenze e la svalutazione dei crediti mantengono le BCC in una situazione di incertezza. Read More

L’abito fa il monaco?

Questo è il curioso titolo del paper scientifico scritto a quattro mani da Ivana Catturani (Euricse e Università di Trento) e Elena Dalpiaz. Il paper dove analizzano la propensione al rischio delle banche italiane attraverso classificazioni alternative gli è valso il premio conferito da EACB per i giovani ricercatori che lavorano sui temi del credito cooperativo. Read More

7° workshop internazionale su credito cooperativo e sviluppo sostenibile

Sono aperte le iscrizioni per partecipare al 7° Workshop internazionale su credito cooperativo e sviluppo sostenibile. Il workshop è organizzato da Euricse in collaborazione con Federcasse (Federazione italiana delle banche di credito cooperativo) e EACB (European Association of Co-operative Banks) e si terrà a Trento, il 16 e 17 giugno 2016. Read More

La riforma del credito cooperativo, tra luci e ombre

Commento di Carlo BorzagaQuella del credito cooperativo italiano poteva essere una buona riforma, e invece il decreto che è uscito dal Consiglio dei Ministri di mercoledì 10 febbraio rischia non solo di mettere a repentaglio l’intero sistema del credito cooperativo, ma di cambiare con poche righe – e senza nessuna motivazione – il modo stesso di concepire il ruolo dell’impresa cooperativa sviluppato in Italia dal 1946. Nonostante le riflessioni maturate nel corso di oltre un anno, sembra che il Governo sia arrivato all’approvazione del decreto senza avere una soluzione chiara su come tenere insieme due necessità potenzialmente contrapposte: quella di rendere il sistema del credito cooperativo italiano più coeso e meno rischioso, e quella di non limitare eccessivamente la libertà di impresa imponendo di fatto l’adesione ad un unico gruppo. Ed ha finito per scegliere, tra le varie opzioni possibili, quella peggiore. Read More

VI Workshop: Credito cooperativo e sviluppo sostenibile | Aperte le registrazioni

Euricse (European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises) organizza in collaborazione con Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo) e con il sostegno di EACB (the European Association of Co-operative Banks) il VI Workshop internazionale "Credito Cooperativo e sviluppo sostenibile" che si terrà il 18 e il 19 giugno 2015, a Trento. È possibile registrarsi entro il 16 giugno 2015. Read More

L’impresa sociale, impatto sociale e bisogni finanziari

Al fine di collegare il contributo delle imprese sociali al benessere sociale, all’inclusione e alla crescita economica sostenibile, è necessario comprendere il loro ruolo e delineare delle politiche che siano in grado di sfruttare il loro vantaggio competitivo rispetto alle imprese pubbliche e for profit. Read More

Le modalità di finanziamento delle imprese cooperative e sociali

La disponibilità di risorse finanziarie è da più parti ritenuta una delle condizioni fondamentali per avviare una nuova stagione di sviluppo dell’impresa cooperativa e dell’impresa sociale. Soprattutto rispetto a quest’ultima, la riflessione è divenuta in questi ultimi anni sempre più intensa, complici anche documenti come la Social Business Initiative della Commissione Europea e altre iniziative di policy che hanno indotto la crescita del numero di attori – soprattutto privati – che sembrano interessati a investire in iniziative “a elevato impatto sociale”. Read More